Un ordigno esploso nella notte ha distrutto le auto del giornalista d’inchiesta Sigfrido Ranucci davanti alla sua abitazione a Pomezia: l’esplosione — fortunatamente senza feriti — è stata definita dagli inquirenti un atto grave e potenzialmente mortale, con gli accertamenti affidati alle forze anti-mafia. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e aperto un dibattito immediato sulla sicurezza dei giornalisti e sul clima di intimidazione contro l’informazione. A livello nazionale sono arrivate condanne trasversali e appelli a rafforzare la protezione degli operatori dell’informazione: istituzioni, sindacati e associazioni di categoria hanno espresso solidarietà a Ranucci e alla sua redazione, sottolineando come l’attacco sia «un colpo alla democrazia» e richieda una risposta decisa dello Stato. Anche nei Comuni del sud-est barese, i sindaci hanno voluto manifestare vicinanza e condanna con parole forti e simboliche.
Il sindaco di Alberobello, Francesco De Carlo, scrive sulla sua pagina Facebook: “Quanto accaduto a Sigfrido Ranucci e alla redazione di Report merita la mia piena solidarietà, sia sul piano professionale che umano. Comprendo profondamente il significato di un attacco così vile: non è solo un’aggressione a una persona, ma un tentativo di intimidire il giornalismo d’inchiesta, quello vero, che ha il coraggio di porre domande scomode e di cercare la verità. In un momento storico in cui la libertà di stampa è messa a dura prova, è fondamentale restare uniti e difendere chi esercita con integrità il diritto-dovere di informare.”

Il sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio, afferma: “A nome mio personale e dell’intera comunità di Conversano, esprimo la più profonda solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci per il vile attentato subito. Un gesto gravissimo che colpisce non solo la sua persona, ma l’intero mondo dell’informazione libera e del giornalismo d’inchiesta.Sigfrido Ranucci rappresenta un punto fermo nella difesa della verità e della trasparenza, valori fondamentali per una democrazia sana. Attaccare chi esercita con coraggio e rigore il diritto di cronaca significa minare le basi della nostra convivenza civile. La Città di Conversano è e sarà sempre al fianco di chi lotta per la giustizia, la libertà di espressione e il diritto dei cittadini ad essere informati.”

Anche il primo cittadino di Rutigliano, Giuseppe Valenzano, ha voluto lasciare un messaggio di solidarietà:“A nome mio e dell’intera comunità rutiglianese, esprimo piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci, vittima di un vile atto intimidatorio nelle scorse ore. Qualche mese fa, abbiamo avuto l’onore di ospitarlo a Rutigliano per la presentazione del suo libro. È stato un prezioso momento di confronto sull’importanza dell’informazione libera e sul valore della verità e del coraggio. Attentare alla sicurezza di un giornalista significa attentare alla libertà di tutti noi. Chi cerca di spegnere le voci libere e indipendenti, come quella di Ranucci, colpisce al cuore la nostra democrazia. A Sigfrido e alla sua famiglia va il nostro affetto e il nostro sostegno in questo momento difficile. Non siete soli.”
Queste parole, seppure provvisorie, raccontano di un’unità simbolica forte che va oltre i confini comunali. Quando autorità locali, istituzioni, sindaci diffondono messaggi di solidarietà pubblica, esse contribuiscono a mettere in guardia contro la deriva dell’intimidazione e ad affermare che il giornalismo non può essere colpito impunemente. Nel corso dei prossimi giorni, sarà importante osservare se queste dichiarazioni si trasformeranno in atti concreti: mozioni comunali, iniziative culturali sulla libertà di stampa, sostegno attivo alle redazioni minacciate. Un messaggio chiaro arriva da queste community locali: quando attaccano uno che parla, attaccano un pezzo di comunità intera.