Puglia, ritorna il cotone 100% italiano: in Capitanata la rinascita di una coltura storica che unisce agricoltura e moda

Torna a sventolare nei campi della Capitanata il fiocco bianco del cotone italiano, simbolo di un’agricoltura che guarda al futuro senza dimenticare la tradizione. È partita ufficialmente la raccolta del cotone 100% Made in Italy, con oltre 280 ettari coltivati in provincia di Foggia, in particolare in contrada Valle di Iaccio a San Severo, nell’azienda agricola Luciani. Un risultato che segna la rinascita di una fibra naturale quasi scomparsa negli anni ’60, oggi riscoperta grazie alla sinergia tra mondo agricolo e industria della moda, sempre più alla ricerca di materiali sostenibili e nazionali per le proprie creazioni.

Secondo il report “2025, la rinascita del cotone italiano” diffuso da Coldiretti Puglia, la produzione di quest’anno è di qualità eccellente, con una resa del 15% superiore rispetto al 2024 e oltre 40 quintali per ettaro. Il prezzo varia dai 180 euro al quintale per il biologico ai 140-160 per il tradizionale, con la novità dei contratti diretti con i grandi marchi tessili che coprono i costi di seme, raccolta e trasporto, rendendo la filiera sostenibile e competitiva.

Il cotone, spiega Coldiretti, è anche una coltura da rinnovo ideale per la rotazione agricola, utile soprattutto per le aziende biologiche. Coltivato da aprile, dopo circa tre mesi si trasforma in un arbusto dai grandi fiori pallidi che si aprono liberando la caratteristica bambagia. Naturale al 100%, biodegradabile, ipoallergenico e traspirante, il cotone è perfetto per l’abbigliamento e la stampa, ma trova impiego anche in cosmetica, farmaceutica, mangimistica e bioenergia.

In Italia, la varietà “Gela” è l’unica riconosciuta ufficialmente, ma la ricerca sta lavorando a nuove tipologie più adatte ai terreni del Sud. Il ritorno del cotone è favorito anche dalla tropicalizzazione del clima, che ha già reso coltivabili nel Mezzogiorno mango, avocado e banane, spingendo verso Nord il limite naturale dell’olivo.

La rinascita della coltivazione del cotone è il segno della vitalità delle imprese agricole pugliesi – commenta Mario De Matteo, presidente di Coldiretti Foggia –. È un esempio concreto di green economy che genera lavoro, valore e sostenibilità nei territori. Gli agricoltori dimostrano ancora una volta la loro capacità di innovare e di rispondere alle sfide del mercato e del clima.”

Un tempo diffuso in Puglia, Calabria e Sicilia, il cotone era stato abbandonato per i costi elevati e la concorrenza delle fibre sintetiche. Oggi, con un’industria tessile nazionale che importa oltre 200 milioni di chili di cotone l’anno, la filiera agricola italiana riscopre questa pianta come simbolo di autonomia, qualità e sostenibilità.

Nei campi assolati della Capitanata, dove la moda incontra la terra, il fiocco bianco del cotone torna così a raccontare una storia di rinascita: quella di un Sud che produce innovazione e di un’Italia che sceglie di credere nel valore delle proprie radici.

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