MONOPOLI – C’era la pioggia battente e l’eco dei secoli, c’era la voce profonda della tradizione. C’era la Basilica Cattedrale, cuore pulsante del centro storico di Monopoli, che si è fatta grembo e voce per accogliere con sacralità e affetto il nuovo rettore-parroco, Don Gaetano Luca, proveniente dalla chiesa matrice di Polignano a Mare, chiamato ora a guidare spiritualmente un popolo radicato nella fede e nell’amore verso la Madonna della Madia, protettrice e Madre dei monopolitani.
Ieri sera, una messa lunga e solenne (durata più di due ore), cominciata alle 19 e terminata oltre le 21, quasi liturgia di popolo, ha segnato il passaggio di consegne pastorali all’interno dell’unità pastorale del centro storico, che comprende, oltre la Cattedrale, le chiese di San Francesco d’Assisi e Santa Teresa-Santi Pietro e Paolo. A presiederla, Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale, Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli, che con parola viva ha tracciato un solco profondo tra memoria e futuro, tra responsabilità e speranza.
L’omelia del Vescovo: la parrocchia è un popolo
Mons. Favale ha parlato con passione e chiarezza:
«La parrocchia comprende tutta la comunità, una porzione viva del Popolo di Dio, affidata a un pastore. È un mosaico di presenze preziose: sacerdoti, diaconi, operatori pastorali. Tutti insieme per seguire Gesù, il buon Pastore».

Un invito deciso a vivere l’unità e a non cadere in divisioni o chiusure:
«Questa comunità dell’unità pastorale del centro storico deve convergere nella stessa fede, attorno a Cristo. È Lui la nuova ed eterna alleanza. Non lasciatevi tentare da fughe o frammentazioni».
Commosso il ricordo di Don Peppino Cito, amato e indimenticato pastore:
«Ha servito fino alla fine questa comunità, fino al dono totale della vita. La sua testimonianza rimane viva come seme fecondo».

Il Vescovo ha poi affidato a Don Gaetano un compito esigente e nobile:
«Aiuta questo popolo a ritrovarsi attorno a Cristo, ad ascoltare la Parola, a spezzarla nella liturgia e nella catechesi. Anche accogliendo i tanti turisti che visitano questi luoghi non solo per ammirarne la bellezza, ma per cogliere, tra le pietre, i segni della fede».
Il saluto del Sindaco Annese: «Inizia un nuovo cammino appassionato»
A nome della città, il sindaco Angelo Annese ha letto un messaggio di benvenuto che ha toccato corde profonde:
«Caro Don Gaetano, questa parrocchia potrà contare sulla collaborazione dei cittadini. Esiste una comunità viva, fatta di persone di buona volontà, pronte ad affrontare questo nuovo cammino con fiducia e passione».

Anche le autorità civili e militari erano presenti in forze: tra loro, l’amico sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, il dott. Vito Montanaro del Dipartimento salute della Regione Puglia, la presidente del Consiglio Comunale di Polignano a Mare Anna De Donato e molte altre figure istituzionali. E ancora, il comandante dei Carabinieri di Monopoli cap. Emilio Labonia e il Comandante della Guardia Costiera il T.V. Gennaro Moccia, cui Don Gaetano ha rivolto, tra i sorrisi, gli auguri di compleanno.

Le parole di Don Gaetano: «Ho tentato di sottrarmi. Ma forse Don Peppino era un profeta»
Con voce tremante e occhi lucidi, Don Gaetano Luca ha rotto il silenzio della Cattedrale con un discorso che è stato insieme confessione, dichiarazione d’amore e atto di fede:
«Quando il Vescovo mi ha chiamato per comunicarmi il trasferimento, ho tentato di sottrarmi. Ho pensato che si fosse sbagliato. Ho ricordato i grandi parroci che mi hanno preceduto: Don Angelo Benedetti, Monsignor Muolo, Monsignor Intini, e soprattutto Don Peppino Cito».

Ed è proprio Don Peppino a tornare, ancora una volta, come segno di grazia:
«Due anni fa, davanti a un bicchierino di grappa, mi disse: “Quando il Vescovo ti chiamerà per la Cattedrale, non fare come al solito. Accetta.” Forse era un santo. Forse un profeta».
Poi lo sguardo si è rivolto al cuore pulsante della spiritualità monopolitana:
«Penso alla tavola della Madia, quella stessa che richiama il prodigio della Madonna che approdò in questo porto. È su quelle legne che oggi mi affido anch’io, per lasciarmi portare da Lei in questo nuovo viaggio tra le anime di questa città».
Il gesto durante la celebrazione, carico di significato, Don Gaetano si è inginocchiato davanti al Vescovo, ricevendo la benedizione e il conferimento sacrale per iniziare il suo ministero: un momento di intensa emozione che ha unito il cielo alla terra, il passato al presente, il sacerdote al suo popolo.
Un popolo attorno alla Madonna della Madia
Tra le navate maestose della Basilica, tutto parlava di Lei, della Madonna della Madia, la Madre che da secoli veglia sul destino della città e dei suoi figli. A Lei si affida ora Don Gaetano, e con lui tutta la comunità dell’unità pastorale, chiamata a camminare insieme in un tempo nuovo, ma guidata da quella stessa fede antica che ha reso Monopoli un faro spirituale sul mare Adriatico.

Come un araldo che non cerca la gloria, ma la verità del Vangelo, Don Gaetano inizia così il suo cammino, con umiltà e ardore, nel cuore della Città Vecchia. Una nuova pagina si apre, sulle ali della Speranza e nel nome di Cristo.
E nel volto della Madonna della Madia, i monopolitani sanno già leggere una promessa: non siete soli.