Centrodestra pugliese: il nulla al governo dell’incertezza

A poco più di un mese dalle elezioni regionali in Puglia (fissate per il 23 e 24 Novembre prossimi), il centrodestra si presenta ancora una volta con il volto dell’irrilevanza. Un volto, peraltro, che nemmeno c’è. Nessun candidato, nessuna visione, solo veti incrociati, rinvii imbarazzanti e una paralisi politica che grida vendetta. In un tempo in cui la politica dovrebbe parlare alle persone, il centrodestra pugliese sceglie il silenzio. E lo fa nel peggiore dei modi: tra beghe di partito, imposizioni dall’alto e il sistematico boicottaggio di ogni figura potenzialmente credibile. Il vicesindaco di Putignano, Marco Certini, ha avuto il coraggio di dirlo a chiare lettere, con uno sfogo pubblico che è diventato lo specchio di un malessere sempre più diffuso tra gli amministratori locali: “Il centrodestra non dà possibilità di crescita politica”. Una frase che pesa come un macigno, soprattutto se viene da chi, pur militando in un’amministrazione di centrosinistra, ha un passato e un presente fatto di dialogo e confronto con il centrodestra territoriale.

Angelo Annese, sindaco di Monopoli
Marco Certini vicesindaco di Putignano

Nel frattempo, la vicenda del sindaco di Monopoli, Angelo Annese, fa emergere l’assurdità del teatrino romano. In corsa fino a 48 ore prima dalla sua ufficializzazione come candidato presidente, oggi è fuori. Il motivo? Forse non ha la tessera giusta? Non è “organico”? In poche parole, non è un soldatino da piazzare sulla scacchiera di partito. Forza Italia, per bocca del vicepremier Tajani, ha detto no. E così, un profilo civico, stimato, amministratore alla mano e con un forte radicamento sul territorio, viene sacrificato in nome degli equilibri nazionali. Il messaggio che passa è chiaro: in Puglia, se non sei omologato, non servi. Tutto questo mentre Antonio Decaro – con tutti i suoi difetti – fa il suo lavoro: incontra le categorie, scrive un programma, parla ai cittadini. Fa politica. Un concetto che, nel centrodestra pugliese, sembra ormai archiviato. Ma davvero si può pensare di vincere una regione senza nemmeno provare a costruire un’alternativa seria? Davvero si può chiedere fiducia ai pugliesi presentandosi all’ultimo minuto, con un candidato “imposto” e senza un’idea concreta sul futuro della regione? Il centrodestra pugliese è senza volto, senza coraggio, senza visione. E chi ha paura di rischiare, in politica, ha già perso. Serve una scossa. Serve una classe dirigente che non abbia paura delle idee nuove, delle energie locali, dei volti non allineati. Perché se la politica resta solo una lotta tra correnti e non un confronto tra progetti, allora è meglio chiudere il sipario.In fondo, come ricorda Marco Certini, “la politica è serietà, visione e rispetto per i cittadini”. Tutte cose che, al momento, il centrodestra in Puglia ha dimenticato. O forse, peggio ancora, ha scelto deliberatamente di ignorare.

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