Doveva essere l’annuncio del martedì, quello che avrebbe segnato il decollo (o lo schianto) della carriera politica di Angelo Annese, sindaco di Monopoli, verso la Presidenza della Regione Puglia. E invece, con un atto di discreta auto-sabotazione politica, domenica scorsa – a meno di 48 ore dalla possibile ufficializzazione della sua candidatura per il centrodestra – Annese ha ritirato il suo nome, lasciando tutti con la fascia tricolore in mano e gli avversari con l’espressione di chi ha appena visto l’autobus ripartire mentre era impegnato a sistemarsi il nodo della cravatta.
Una scelta improvvisa, se non proprio misteriosa, che ha mandato in tilt l’intera filiera di aspiranti consiglieri regionali, commissari prefettizi in attesa di mandato, e soprattutto quella folta schiera di avversari locali che pregustava la caduta della Giunta Annese come si pregusta il dolce dopo una dieta forzata.
Lo scenario? Da Netflix
Con le dimissioni da sindaco (che sarebbero state necessarie in caso di candidatura), si sarebbe aperta la strada al commissariamento del Comune di Monopoli, e via alla corsa frenetica per costruire nuovi progetti politici. Alcuni già pronti a scendere in campo con due liste civiche (“Monopoli è”, “Monopoli nel cuore“) per le prossime elezioni comunali. L’occasione, diciamolo, era ghiotta: sindaco uscente “decollato”, giunta sciolta, clima da resa dei conti.
E invece no. Annese resta, e con lui restano congelati sogni di gloria, campagne stampa, e pure una pagina a colori sul Settimanale “Fax”, con una lettera anonima che, con tono da vecchio amico di famiglia, invitava “chi della società civile volesse mettersi in gioco” a farsi avanti per un nuovo progetto politico. Peccato che, nella foga dell’entusiasmo, chi l’ha scritta si sia dimenticato di mettere un contatto, un numero, un piccione viaggiatore. Nulla. Un messaggio in bottiglia, ma senza spiaggia dove approdare.
Il sindaco di Monopoli rinuncia all’ultimo minuto alla candidatura per la Regione. Uno “shock” politico che ha scompaginato piani, ambizioni e anche un paio di pagine a colori già mandate in stampa.
Nonostante ciò, la voce gira in città: sabato mattina – neanche il tempo di distribuire il Fax – e già si fa il nome di Emilio Romani, ex sindaco e ormai ex alleato dell’attuale maggioranza, che lo ha gentilmente scaricato dopo averlo usato come rampa di lancio per il debutto di Annese nel 2018. Che si tratti di una vendetta, di un ritorno in scena, o di un deja-vu politico, lo scopriremo forse nel 2028. O forse prima, da fuori il Consiglio Comunale, con una opposizione civica “ombra” pronta a contestare le scelte dell’attuale amministrazione.

Intanto, chi stava già lucidando gli stivali da campagna elettorale, dovrà accontentarsi di bere aceto. Il sindaco è rimasto, la poltrona non si è liberata e per ora, la guerra per la successione è rinviata a data da destinarsi.
E Annese? Rinunciando alla corsa per la Regione, ha messo in stand-by un salto di carriera quasi assicurato. Perché, anche in caso di sconfitta contro il favorito Antonio Decaro, avrebbe avuto il seggio garantito all’opposizione, con tanto di badge da consigliere regionale.
Ma niente: ha scelto di restare a Monopoli, almeno per ora. Forse per senso di responsabilità, forse per mancanza di certezze dal centrodestra, o magari per evitare una fine prematura da “agnello sacrificale” contro la corazzata Decaro.