Le parole del Consigliere regionale Stefano Lacatena trasudano una tale sicurezza da risultare quasi sprezzanti nei confronti di chi solleva dubbi o esprime dissenso. Trovo ingeneroso dire che le contrarietà espresse da molti siano “bugie colme di slogan e vuote di contenuti, perché alcuni non sanno o non si preoccupano di leggere le carte”. Meraviglia, infatti, che chi da tre anni siede tra i banchi della maggioranza di centrosinistra, possa esprimersi in questi termini, dimenticando, o peggio ancora ignorando, che il principio cardine di questa legislatura è sempre stato quello di leggere, approfondire e condividere le decisioni. Quello che Lacatena dipinge è un quadro in cui da un lato ci sono i “bugiardi” e coloro che “mentono sapendo di mentire” e dall’altro il detentore della verità, l’unico a vedere chiaramente la strada giusta. Questa dicotomia così netta e accusatoria non favorisce un dialogo costruttivo e appare, francamente, eccessiva. La certezza poi che la riforma sia “auspicata da tutti” stride con le polemiche che Lacatena stesso cita. Se davvero fosse così, non ci sarebbe bisogno di questa “operazione verità” di fronte alle contrarietà espresse dall’Anci e da molte Associazioni, oltre che dalla stessa maggioranza di centrosinistra. Affermare poi che il testo sia “a prova di idiota”, oltre a essere poco elegante, sottintende un giudizio negativo sull’intelligenza di chi non la pensa allo stesso modo e mal si concilia con il ruolo istituzionale che il Consigliere ricopre. Chiediamo un atto di umiltà: si ascoltino con maggiore apertura le diverse voci e i timori che questa riforma sta suscitando. La complessità della gestione del territorio costiero merita un approccio meno assertivo e più incline al confronto sereno e rispettoso delle diverse posizioni. Concordo con quanto detto dal Capogruppo del Partito Democratico Paolo Campo e dalla Presidente del Consiglio Loredana Capone: su questo argomento non sono ammesse fughe in avanti in solitaria.
Piano regionale delle Coste, botta e risposta sulla bozza di legge. Campanelli: “Lacatena mente”
