Sono state le Fanove le indiscusse protagoniste martedì a Castellana Grotte. Non soltanto elemento sacro con le fiamme protese all’infinito. Per la comunità castellanese esse hanno un profondo valore storico, simbolo dello liberazione della città dalla peste bubbonica che colpì il territorio locale tra la fine del 1690 e l’inizio dell’anno successivo. Un rituale tanto religioso quanto profano che si ripete da secoli tra il calore dei più fedeli, semplici cittadini e visitatori curiosi.
Il fuoco arde e attorno si intrattiene la gente, semplicemente per scaldarsi o per due chiacchiere confidenziali con il vicinato. Accompagna ben volentieri un bicchiere di vino e la musica, tra canti allegorici e canzoni popolari. Si balla e si scherza, in compagnia, nei vicoli del borgo antico come anche nelle zone più esterne del centro abitato. Taluni passeggiano tra una fanova e l’altra apprezzandone altezza, originalità e dettagli estetici che i fanovisti di quartiere prontamente curano con grande dedizione. La notte delle Fanove è motivo di condivisione e convivialità, generosità e ospitalità, nonché un rituale ultrasecolare legato al culto della Madonna della Vetrana che intercesse a fine Seicento per liberare la cittadina barese dalla pestilenza.
Dalle celebrazioni liturgiche alle Fanove: il programma della festa
È stata la solenne celebrazione liturgica nel Santuario della Vetrana a inaugurare ufficialmente i festeggiamenti. Dopo il rito religioso, presieduto da fra Donato Sardella – già segretario provinciale dei Frati Minori di Puglia e Molise – la fiaccola benedetta è entrata in contatto con il legno d’ulivo innescando l’accensione della prima fanova, in Largo San Francesco. A questa ha fatto seguito l’accensione delle altre pire disseminate per le vie paesane e, tra le più, non vanno certo dimenticate quelle allestite in Largo Porta Grande e in Largo San Leone Magno. Un percorso itinerante che ha condito la piacevole serata dove, da tradizione, si vive l’equiparazione delle classi sociali e dunque non c’è differenza tra libero professionista, artigiano e disoccupato.
L’accessione, già prevista per sabato, è stata posticipata per maltempo. Quanto non ha ammonito la regolare esecuzione o affievolito lo spirito dell’evento. Solo rinviato di qualche giorno l’appuntamento ma la nuova attesa non ha sottratto nulla allo smisurato desiderio di festa in civili e credenti. Dopotutto, per i cittadini di Castellana le Fanove sono intima devozione e sentita tradizione, come anche risiedente in cuor loro è l’infinita riconoscenza e devozione verso la Beata Vergine.
Proseguono oggi, i festeggiamenti, con la traslazione della venerata immagine della Maria Santissima in processione dal Convento alla Chiesa Matrice. Al termine, in piazza Garibaldi il concerto dei Cipurrid con “Favone in Festa”, atto conclusivo promosso dal Comune di Castellana Grotte e dal Comitato Feste Patronali.