Si è svolto ieri sera presso la Sala Consiliare del Comune di Locorotondo l’incontro pubblico “Lupi in Valle d’Itria” finalizzato alla conoscenza degli aspetti legislativi e preventivi di un problema – quello dei lupi – che da qualche mese crea disagi e preoccupazione tra agricoltori, allevatori e privati cittadini così come tra le Amministrazioni dei comuni che compongono la Valle d’Itria, presenti in quest’occasione nelle figure dei Sindaci e delegati, consapevoli delle ripercussioni anche sugli aspetti turistici.

Pur avendo sottolineato più volte la “non volontà” di creare e alimentare allarmismi, quello che è emerso da questo incontro vede i lupi come “l’ultimo” dei problemi dal momento che, dati alla mano, ci sono altri tipi di invasioni che destano più preoccupazione e rappresentano ugualmente un pericolo quali la presenza dei cinghiali, dei cormorani e dei parrocchetti monaco. Dicendo questo non è stata sminuita la questione ma è stato esposto – dal Dott. Domenico Campanile (Dirigente Servizio Valorizzazione e Tutela Risorse Naturali e Biodiversità) – un elenco di quelle che attualmente sono le problematiche presenti prima di esporre quello che è possibile e opportuno fare. I “dati alla mano” sono un po’ il fulcro del dibattito dal momento che non risulta che ci sia una presenza numerica tale da far scattare determinate procedure a differenza degli animali precedentemente citati e che, nel caso specifico dei cinghiali, sono particolarmente attenzionati dal momento che, tra le varie problematiche che creano, sono il vettore attraverso il quale si sta diffondendo la peste suina africana e qualora arrivasse in zona porterebbe all’abbattimento di quello che è il patrimonio suinicolo della Valle d’Itria e dell’intera regione da cui ha origine il Capocollo di Martina Franca e tutta quella filiera di prodotti che rappresentano il sostentamento dell’area, senza contare le esportazioni. Quello che risulta sui documenti in mano a Campanile, in quest’occasione si è scontrato con una realtà riportata dai cacciatori e dai privati cittadini presenti che è ben lontana da ciò che risulta nero su bianco e a questo punto è intervenuto Donato Pentassuglia, Assessore all’Agricoltura Regione Puglia, che ha sottolineato l’importanza di denunciare e far presente quello che viene visto in modo da monitorare in maniera più adeguata una situazione che è importante tenere sotto controllo per poter poi essere in grado di fare le scelte opportune in termini di equilibrio naturale.

Da un punto di vista legislativo, viste le tutele di cui gode il lupo, è possibile fare solo opera di prevenzione e di rafforzo di quelle che sono le recinzioni. A tal proposito è possibile anche attingere a dei fondi regionali predisposti per queste situazioni a cui accedere tramite la presentazione di un progetto e di una modulistica in cui possono essere d’aiuto gli Organi del settore. Questo dettaglio se da un lato ha riscontrato un interesse e un sollievo ha anche sollevato la questione riguardo a dei vincoli – ambientali o paesaggistici – a cui diverse strutture e aree sono soggette e che potrebbero rappresentare un limite nella procedura ma è stata ribadita la volontà di risolvere in ogni caso l’attuale problematica. A tutto questo si aggiunge l’invito al buon senso, soprattutto nell’evitare che gli animali da compagnia stiano di notte fuori dalle proprie abitazioni.





